Emicrania, quali sono le terapie preventive?


Esistono trattamenti per la fase ACUTA e trattamenti PREVENTIVI.


I TRATTAMENTI PREVENTIVI come indica il nome stesso servono per cercare di prevenire gli attacchi di emicrania a quelle persone che ricorrentemente ne soffrono.
Lo scopo è quello di ridurre la FREQUENZA degli attacchi per cercare di migliorare la qualità della vita.
La terapia preventiva va fatta almeno 4 giorni al mese, quando si verifica il fallimento dei farmaci sintomatici o se ne fa un ABUSO.
Può essere CONTINUA(giornaliera) O INTERMITTENTE.
Molto spesso vengono impiegati farmaci utilizzati anche per  altre patologie, quali la pressione alta, la depressione e l’epilessia.


Fra gli intiipertensivi usati nella prevenzione dell’emicrania c’è il PROPANONOLO, un beta bloccante con azione vasocostrittrice che riduce l’attività neuronale alterata dell’emicrania.


Fra gli antidepressivi viene utilizzata l’AMITRIPTILINA, che agisce sulla serotonina e noradrenalina.
Viene utilizzata per le cefalee di tipo tensivo, ma potrebbe dare diversi effetti collaterali, quali sonnolenza, aumento dell’appetito, ritenzione urinaria, capogiri, tremore, confusione mentale, stitichezza, secchezza delle fauci, aritmia.


Fra gli anticonvulsivanti SONO utilizzati il TOPIRAMATO, ACIDO VALPROICO, GABAPENTIN, LAMOTRIGINA.
Il topiramato può dare magrezza, glaucoma(misurare la pressione oculare), calcolosi renale e sonnolenza.


Nella profilassi viene utilizzata anche la TOSSINA BOTULINICA, di solito nelle emicranie resistenti ad almeno due delle terapie di profilassi.
Viene iniettata a livello della fronte, o porzione posteriore occipitale o nel collo.
La tossina botulinica inibisce il rilascio del peptide c-GRP a livello periferico, inibendo la vasodilatazione dolorosa indotta dal peptide durante l’attacco emicranico.